mercoledì 27 aprile 2016

Oggi parliamo delle  ORCHIDEE

Le orchidee sono piante affascinanti per la loro provenienza e per le bellissime infiorescenze. Fino a qualche decennio fa la loro coltivazione era riservata ad una élite: era infatti quasi sempre necessario possedere delle serre o ambienti dove si potessero mantenere alte temperatura e umidità.
Nel tempo però si sono diffuse anche varietà provenienti da ambienti più freddi, più adattabili alle condizioni di vita europee. Inoltre i ricercatori hanno creato nuovi ibridi, meno delicati e più facilmente riproducibili. Oggi sono piante più popolari, meno costose e più diffuse nelle case e nei giardini di tutti.
Le orchidee sono per lo più endemiche delle aree tropicali e subtropicali del continente asiatico ed americano. Alcune specie, quasi duecento, si trovano però allo stato spontaneo anche in Italia, in particolar modo nelle aree collinari e montane.
Quelle provenienti da habitat temperati e caldi sono quasi tutte epifite: si aggrappano con le radici ad altre piante, che fungono solamente da sostegno.
Le altre, di altitudine, sono invece dette “terricole” perché affondano le radici nel terreno.
Le foglie sono in ogni caso intere, quasi sempre ovali o nastriformi, disposte in maniera alternata. La loro consistenza alle volte carnosa visto che assolvono anche alla funzione di riserva di liquidi e nutrienti. In altri casi questo compito è invece assolto dagli pseudobulbi che si trovano alla base, di forma ovoidale o cilindrica.
La forma dei fiori è tipica e molto riconoscibile: nella parte superiore sono presenti tre sepali, in quella inferiore tre petali. Quello centrale, detto labello, varia in forma e colore a seconda della specie e delle cultivar ed ha la funzione di attirare gli insetti impollinatori.
Le Radici, nelle specie epifite e saprofidiche, sono aeree e spesso carnose. Sulla loro superficie è presente uno strato sottile detto velamen il cui compito è l’assorbimento dell’umidità dell’aria e delle superfici a cui si ancorano.

Significato:raffinatezza, l’eleganza, l’armonia, la bellezza ma anche e                                    soprattutto la passione, la sensualità e l’amore.



martedì 5 aprile 2016

Oggi parliamo della LAVANDA

Il nome lavanda pare derivi dal latino e faccia riferimento all’antica usanza di inserire i fiori di questa pianta nell’acqua per il bagno con lo scopo di profumarla. È una pianta originaria del bacino del Mediterraneo e comprende circa 25 specie. In Italia sono indigene la L. Spica, la L. vera, la L. Latifolia, la L. dentata e la L. Stoechas. Fino a qualche decennio fa nel nostro paese era poco utilizzata a scopo ornamentale nei giardini. Era più coltivata per la raccolta dei suoi fiori. Era anche molto usata nell’industria profumiera per la produzione di essenze da inserire in profumi o saponi. Negli ultimi tempi è stata riscoperta perchè la sua capacità di adattamento a terreni poveri ed aridi è diventata preziosa.
Pianta erbacea, perenne, sempreverde, originaria del bacino del Mediterraneo. Ha foglie argentee, molto profumate, strette ed allungate; in estate produce moltissimi fiori, piccoli e fragranti, raggruppati in spighe.Le varietà più comuni sono L. angustifolia, detta anche lavanda inglese, molto profumata e con spighe floreali ridotte; L. dentata, con fiori chiari e odore resinoso; L. lanata, con foglie bianche ricoperte di peluria e spighe floreali molto grandi.

E' una pianta rustica, che resiste al caldo dell'estate più torrida e al freddo dell'inverno più rigido, anche se nei casi di gelate intense e persistenti è bene ripararla con del tessuto-non-tessuto. Gradisce particolarmente le posizioni soleggiate, e molto ben ventilate. Trattandosi di una pianta mediterranea, la lavanda resiste in modo particolare negli ambienti caratterizzati da un clima asciutto e dalle temperature elevate.


Significato:diffidenza